Segnali non periodici


 

La differenza principale, nell’ambito dell’analisi armonica, tra segnali periodici e non periodici, è che le componenti armoniche di questi ultimi possono avere qualsiasi frequenza. Gli spettri delle ampiezze sono rappresentati in questo caso non più da diagrammi a barre, ma da curve continue che evidenziano la presenza più o meno marcata di componenti armoniche in una o in un’altra zona dell’asse della frequenza. A titolo di esempio sono proposti il suono, la forma d’onda e lo spettro delle ampiezze di due tipici segnali di rumore.